Ufficio Mostre

Attraverso il Servizio Mostre la Biblioteca Apostolica Vaticana si rende disponibile a porre il patrimonio in essa conservato – manoscritti, stampati, stampe, monete e medaglie – al servizio di progetti culturali che mirano alla diffusione della conoscenza. I beni ecclesiali sono patrimonio specifico della comunità cristiana e, allo stesso tempo, in forza della dimensione universale dell’annuncio cristiano, appartengono, in qualche modo, all’intera umanità. Per poter diffondere e far conoscere tali tesori di sapienza e di bellezza di inestimabile valore, la Biblioteca concede ai più importanti musei del mondo un numero limitato di prestiti delle sue collezioni per esposizioni temporanee e unicamente per iniziative a scopo scientifico o per importanti manifestazioni a carattere culturale o religioso. La cultura o, meglio, "le culture" dell’umanità sono un campo aperto all’evangelizzazione, un ambito attraverso il quale la Biblioteca è lieta di far sentire la sua voce agli uomini e alle donne del mondo contemporaneo. Tra le molte richieste di prestito che pervengono ogni anno, il Prefetto della Biblioteca, avvalendosi di una apposita Commissione e secondo un Regolamento prefissato e approvato dalla Segreteria di Stato, opera una stretta selezione tenendo conto che il compito precipuo della Biblioteca è quello di conservare e trasmettere attraverso i secoli il prezioso patrimonio, nonché quello di renderlo disponibile – in loco – agli studiosi del mondo intero per la consultazione e la ricerca.

MOSTRE 2024

Opera prestata: Vat.lat.4992
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.4922

Questa breve ma significativa mostra è stata concepita, in sinergia con i Musei Vaticani, in occasione della donazione da parte dell’associazione Reggio Ricama della “Tovaglia del Perdono” al Santo Padre. Essa richiama il perdono concesso da Gregorio VII a Enrico IV a Canossa nel gennaio 1077. Il titolo della tovaglia è un invito all’umanità, finalmente pacificata, a sedersi insieme, intorno a un’unica mensa fraterna. Il prezioso tovagliato è realizzato in ricamo matildico (ars canusina), tecnica di “pittura ad ago” peculiare di Reggio Emilia, inventata da Maria Bertolani del Rio nel 1932, quale applicazione terapeutica presso l’istituto Psichiatrico reggiano. I motivi figurativi appartengono alla Vita Mathildis (1115-1116), il manoscritto oggi conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, ma prodotto a Reggio Emilia, che è stato esposto per l’occasione.

https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-02/tovaglia-perdono-mostra-musei-vaticani-matilde-canossa.html

Opere prestate:
Reg.lat.2048, f.129v
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Reg.lat.2048
Arch.Cap.S.Pietro, B,87
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Arch.Cap.S.Pietro.B.87

La dialettica fortissima fra influssi della maniera greca e moderne pulsioni espressive, alla vigilia dei grandi rivolgimenti di Cimabue e di Giotto alla fine del secolo, rappresenta un capitolo appassionante della storia dell’arte italiana, al centro del quale è il Maestro di San Francesco. La mostra ha allora l’ambizione di orchestrare un serrato contrappunto di opere che permetta di comprendere le radici e il contesto di questo artista grandissimo. Vengono esposte la maggior parte delle opere del pittore, sparse in vari musei del mondo, ricostruendo in una vetrina climatizzata la sezione superstite del dossale opistografo che sull’altare maggiore di San Francesco al Prato integrava visivamente la grande Croce e di cui la Galleria Nazionale dell’Umbria conserva i frammenti maggiori. Nell’occasione si offre una documentazione articolata e per quanto possibile sistematica dell’intera produzione pittorica in Umbria negli anni di attività del Maestro di San Francesco, dalla metà del secolo all’avvio del cantiere pittorico della basilica superiore di Assisi con papa Niccolò IV.

Prestate 16 medaglie tutte dedicate al Pontificato di Paolo VI.
La mostra, organizzata dal Museo diocesano di Brescia, interamente dedicata a Papa San Paolo VI, si prefigge di celebrare il pontefice bresciano, tanto sensibile alle produzioni artistiche, con l’esposizione di opere di vario genere prodotte da numerosi artisti a Lui contemporanei.

https://museodiocesano.brescia.it/mostre-ed-eventi/artisti-per-il-pontificato-di-san-paolo-vi/

Opere prestate:
Facs.Vat.lat.3868;
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.3868
Ott.lat.2005
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Ott.lat.2005

La forza vitale degli spettacoli teatrali, la loro popolarità, le vite a volte difficili degli attori e degli altri grandi protagonisti del mondo dei “ludi” a Roma. Questo e molto altro porta in scena la mostra, che vuole consapevolmente andare “oltre” la scena, offrendo un taglio “drammatico” in senso filologico: una ricostruzione viva, in cui gli stessi protagonisti delle scene antiche – attraverso interventi a carattere multimediale creati ad hoc - coinvolgeranno il pubblico raccontando non solo le storie che hanno raccontato e interpretato, ma anche il loro ruolo di attori, in una società così simile e insieme tanto diversa dalla nostra. Un percorso che vuole portare i visitatori a rivivere le atmosfere che si respiravano tra le gradinate dei grandi teatri romani, che riflettevano - divise per ordini - le gerarchie sociali e di genere della Roma repubblicana e imperiale. Un racconto che parte dalle radici greche, siciliane, magno greche, etrusche e italiche del teatro romano, dall’origine religiosa del “ludus” e dai primi palcoscenici in legno per arrivare allo splendore della frons scenae dei grandi teatri per decine di migliaia di spettatori, architetture che - come il foro o il tempio - caratterizzeranno la forma urbis dell’impero. Un percorso svolto attraverso i secoli - con focus sull’età augustea - che nel coinvolgimento diretto del visitatore/spettatore intende avere il proprio punto di forza.

Opere prestate:
Vat.lat.3211, f.XXIIIr e f.XLv.-XXXIXr
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.3211
Vat.lat.11539.
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.11539

La mostra esplora gli ultimi tre decenni della vita di Michelangelo, analizzando i progetti su cui lavorò durante questo periodo, quando fu costretto ad affrontare le sfide dell'invecchiamento. Michelangelo è presentato ai visitatori come un essere umano, mettendo in primo piano le sue relazioni con amici, assistenti e familiari, pur riconoscendo la sua profonda e duratura fede; nella prima parte si esplorerà il lavoro di Michelangelo immediatamente dopo il suo ritorno a Roma nel 1534, concentrandosi (attraverso disegni preparatori) sulla sua grande pittura tarda de "Il Giudizio Universale" nella parete dell'altare della Cappella Sistina, mentre la seconda sezione si concentrerà sulla sua relazione con la poetessa Vittoria Colonna; la terza sezione inizia con le sue potenti proposte tardive per la Cappella Paolina e considera quindi una vasta gamma di composizioni che sono state tradotte in dipinti da colleghi e assistenti attentamente scelti; a sezione si concentrerà sul cartone dell'Epifania recentemente restaurato del British Museum, che verrà esposto insieme a disegni preparatori di diversi soggetti con dipinti correlati di artisti tra cui Daniele da Volterra, Ascanio Condivi e Marcello Venusti. La mostra culmina con i disegni della crocifissione tarda profondamente personali di Michelangelo, in cui ha esplorato varie interpretazioni commoventi e toccanti del tema.

https://www.youtube.com/watch?v=LSIAde47pXQ

Opere prestate:
Vat.lat.1960;
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.1960
Borg.cart.naut.V.

Prima della scoperta del Nuovo Mondo, la Geografia era strettamente imparentata con la Storia. Le prime mappe compaiono in opere letterarie e cronachistiche, per illustrare i luoghi teatro degli eventi narrati. Per questa ragione tali rappresentazioni erano in genere corredate da figure e didascalie fittissime, costituendo un apparato inseparabile dalla rappresentazione delle terre e dei mari. Sulla scorta della tradizione tolemaica, dal mondo Classico al Medioevo, le rappresentazioni divennero via via più precise e accurate, fino al vertice della cartografia di questo periodo: la Mappa di Fra’ Mauro (1460). La mostra mette insieme per la prima volta veri tesori della cartografia, mai visti prima affiancati in un vero viaggio attraverso il Mondo Antico. La mostra è organizzata in collaborazione fra il Ministero della Cultura-Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e il Ministero della Cultura del regno dell’Arabia Saudita. Si articola su due sedi: l’Abbazia di San Gregorio (a cura del Ministero Saudita), e le Sale dei Ridotti dei Procuratori presso la Biblioteca Nazionale Marciana, ed è inserita nell’ambito delle Celebrazioni per i 700 anni della morte di Marco Polo.

Opere prestate:
Facs. Borg.mess.1
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Borg.mess.1
Mt.Rom.Imp.Augustus.4, Mt.Gr.Nummi.
Alexandrini.790.
https://www.instagram.com/lacma/reel/DBM239ihzUb/

Il progetto scientifico di questa ambiziosa esposizione vuole esplorare la storia delle molteplici cosmologie da tutto il mondo, partendo dal periodo Neolitico fino ai nostri giorni, come si sono evolute nei secoli, attraverso le varie culture e territori, per finire con l’esplorazione dell’attuale modo di studiare la cosmologia.

Opere prestate:
Facs.Vat.lat.3868
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.3868
Pal.lat.909
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Pal.lat.909

Caratteristica delle grandi esposizioni del Museo Diocesano di Paderborn è dare avvio, a partire da un punto di riferimento regionale, a nuove ricerche e allargare così, attraverso di esse, la visione in una più ampia prospettiva europea. Questo aspetto sarà valido anche per la mostra: “Corvey e il retaggio dell’antichità”. Partendo dal patrimonio dell’abbazia carolingia di Corvey, che dal IX secolo divenne uno dei centri più importanti della vita intellettuale nell’area più orientale dell’impero carolingio e sede di un centro scrittorio, e la cui nomina a patrimonio mondiale UNESCO compirà nel 2024 ormai dieci anni, la mostra tratterà la tematica della trasmissione del sapere e della cultura del mondo classico nei territori a nord delle Alpi durante l’età carolingia e nei secoli che seguirono.

https://dioezesanmuseum-paderborn.de/corvey-und-das-erbe-der-antike/

Opere prestate:
Ashby.Disegni.147

Il progetto espositivo è interamente dedicato all’attività di Guercino a Roma e intende ricostruire il clima estetico che segnò l’arrivo della famiglia Ludovisi a Roma, accompagnato dall’ingresso e dalla clamorosa affermazione di Guercino che contribuì a dare vita un nuovo colore in pittura. Si ricostruisce per la prima volta la collezione Ludovisi nel suo aspetto dinamico di confronto tra antico e natura, scultura e pittura, suggerendo il confronto fra le opere, le influenze che questo dialogo tra le arti generò in Roma negli anni venti del seicento.

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2024-11/mostra-scuderie-del-quirinale-arte-roma-guercino-era-ludovisi.html

Opere prestate:
Ott.lat.2207
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Ott.lat.2207

La mostra, promossa nell’ambito delle celebrazioni del centenario di Marco Polo, è finalizzata a porre in luce il patrimonio di scambi fra Oriente e Occidente, resi possibili dai viaggi di Marco Polo e dal Milione. Si vogliono rappresentare tutte le sezioni e le tematiche previste dall’omonimo convegno con mappe dettagliate dei viaggi di Marco Polo, con immagini delle città e dei luoghi trattati dal Milione, oltre a quelle dei manoscritti miniati. Saranno esposti codici e incunaboli di particolare rilievo per l’aspetto testuale e iconografico e non mancheranno spezzoni di film e documentari che saranno l’asse portante delle sezione Multimediale.

Opere prestate:
Stamp.Ross.6505; Stamp.Ross.6825; Stamp.Cappon.II.93. Stamp.Cappon.II.94.

Per celebrare i 450 anni della morte di Vasari, viene dedicato un percorso espositivo dove si vuole evidenziare il suo genio. La mostra mette a disposizione dei visitatori gli strumenti interpretativo indispensabili per avvicinarsi al linguaggio criptico dei simboli e delle allegorie., caratteristico della cultura di stampo umanistico che si espresse con concettismo erudito e talvolta misterioso. Di questo fenomeno non è l’unico ma certo il massimo protagonista Giorgio Vasari, tanto che l’officina artistica da lui guidata è stata definita “la fabbrica dell’allegoria”.

https://fondazionecrfirenze.it/la-grande-mostra-internazionele-vasari-il-teatro-delle-virtu-ad-arezzo/

Opere prestate:
Chig.I.VII.262
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Chig.I.VII.262
Vat.lat.5256
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.5256
Vat.sir.653
https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.sir.653
Chig.M.VI.140;

L’eccezionale esibizione mira a descrivere il clima cosmopolita della Cina nei secoli XIII-XIV. La Cina è in questo periodo veicolo di culture diverse, centro di trasmissione e circolazione di saperi, dove alcuni scrittori occidentali, come Marco Polo, trovarono spunti diretti di conoscenza e arricchimento culturale, riconoscendo la magnificenza della civiltà cinese La mostra segue la narrazione del II Milione di Marco Polo, focalizzando l’attenzione sui passi più significativi dell’opera, coinvolgendo il visitatore ed invitandolo ad un viaggio da un'estremità all'altra del mondo allora conosciuto, spaziando da la capitale della dinastia Yuan, Dadu - la Khanbaligh (città del Khan) di Marco Polo, a Venezia, la città più cosmopolita d'Europa dei secoli XIII-XIV, attraverso Quanzhou, l'emporio internazionale della Cina dal X al XIV secolo.

https://iicshanghai.esteri.it/it/gli_eventi/calendario/mostra-wonders-of-the-world-china-and-beyond-in-the-eyes-of-marco-polo/

NORMATIVA VIGENTE

Il Servizio Mostre si occupa di tutte le fasi inerenti alla programmazione, all’organizzazione e agli adempimenti amministrativi necessari per concedere in prestito opere della Biblioteca Apostolica Vaticana. La normativa attualmente in vigore prevede che l’Ente richiedente debba inviare la domanda di prestito, contenente il progetto della mostra, alla Segreteria di Stato (Sua Em.za Card. Pietro Parolin) e al Prefetto della Biblioteca (Don Mauro Mantovani S.D.B.), almeno 12 mesi prima dell’inaugurazione della mostra. La durata complessiva del prestito non può superare i 4 mesi. La Commissione Mostre, presieduta dal Prefetto e composta dai Responsabili degli Uffici coinvolti, si riunisce quattro volte l’anno per valutare e approvare le richieste pervenute, in considerazione degli scopi e dei temi più cari alla Biblioteca, che tradizionalmente è molto attenta alla promozione di importanti eventi culturali di alto valore artistico, culturale e religioso.

Sono previste non più di 12 partecipazioni nell’arco dell’anno e per ogni iniziativa si concedono pochissime opere. Inoltre deve intercorrere un periodo di 3 anni prima che le stesse opere possano essere concesse nuovamente in prestito. La Biblioteca, a prescindere da questi criteri, si riserva in ogni caso di escludere dal prestito oggetti di particolare antichità, rarità, pregio o delicatezza, per preservarli dai rischi e dalle sollecitazioni improprie determinate dal trasporto e dall’esposizione. Il Regolamento per il prestito indica chiaramente i termini e le esigenze della Biblioteca Apostolica in tema di mostre; deve essere letto con attenzione dal richiedente, firmato, datato e timbrato dal responsabile dell’Istituzione che accoglie la mostra e restituito alla Biblioteca Apostolica Vaticana. La gestione dei prestiti comporta una serie di procedure e operazioni da svolgersi secondo un cronoprogramma preciso, predisponendo in anticipo la documentazione standard (schede di prestito, fotografie, contratti di prestito, polizza assicurativa). Tutti i dati che riguardano i soggetti e le iniziative annuali vengono inseriti in un programma informatizzato, che permette di monitorare costantemente l’attività dell’ufficio, l’avanzamento, le scadenze e l’evoluzione delle pratiche. Questi dati si interfacciano a quelli relativi a ogni singola opera soggetta al prestito, in modo da avere sempre a disposizione elementi utili per ricostruire la storia delle opere, del loro restauro e dei loro spostamenti.

Il Servizio Mostre opera in stretta collaborazione con i curatori dell’evento espositivo, per coordinare le molteplici modalità operative, la preparazione delle pratiche e dei documenti necessari. Una particolare attenzione è posta alle misure di sicurezza e alle condizioni ambientali da richiedere per garantire la salvaguardia dei beni soggetti a prestito. L’Ente che organizza la mostra è tenuto a stipulare una speciale polizza assicurativa, a favore della Biblioteca, secondo la formula "chiodo a chiodo", contro tutti i tipi di rischi ("All Risks"), ed è responsabile di qualsiasi tipo di danno subito dalle opere.
Il Servizio Mostre si preoccupa anche di far adottare tutti gli accorgimenti necessari in merito alle operazioni di presa in consegna, imballaggio, disimballo, controllo e allestimento delle opere in arrivo e in partenza, per tutelarne lo stato di conservazione anche durante spostamenti e permanenze, più o meno prolungate, in ambienti o momenti "critici" diversi da quelli espositivi o conservativi. Per garantire l’applicazione di tutte le condizioni previste dal Regolamento per il Prestito, le opere sono sempre accompagnate da un corriere della Biblioteca, che assiste alle operazioni di disimballaggio, verifica lo stato di conservazione delle opere e l’opportuna collocazione nella sede concordata.

MOSTRE PRECEDENTI

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