Dipartimento Manoscritti

IL DIPARTIMENTO MANOSCRITTI E LE SUE SEZIONI

Il Dipartimento Manoscritti conserva, studia, mette a disposizione il patrimonio manoscritto della Biblioteca Vaticana. La Sezione Manoscritti si occupa dei fondi a carattere più propriamente letterario-librario (circa 80.000 manoscritti). Alla Sezione Archivi (costituita di fatto all'inizio degli anni Settanta del XX secolo) sono affidate la conservazione e la cura di alcuni fondi propriamente archivistici (circa 75.000 volumi di carte). Ma la distinzione fra i due ambiti non è sempre così netta e limpida come nelle astrazioni manualistiche. Cospicuo è, di conseguenza, il materiale documentario presente in fondi manoscritti a carattere non archivistico. La straordinaria ricchezza dei fondi manoscritti vaticani – latini, greci e orientali – fanno della Biblioteca Apostolica una delle prime nel mondo per quantità e qualità dei manoscritti conservati, che vanno dai codici papiracei dei Vangeli e di altri scritti neotestamentari trascritti a pochi decenni dalla loro stesura ai manoscritti tardo-antichi di Virgilio e Terenzio, da celebri palinsesti a preziosi manoscritti altomedievali, dai capolavori della miniatura bizantina a quelli dell'umanesimo e del Rinascimento italiano, dai fondi musicali e orientali alle biblioteche e agli archivi di grandi famiglie che hanno dato alla Chiesa papi e cardinali, dalle carte erudite e di studio ai carteggi e alle autografoteche con documenti dei secoli XVI-XX. L'ampiezza dello spettro cronologico rappresentato, la varietà dei soggetti, dei materiali e delle tipologie librarie rendono dunque la Vaticana una «biblioteca di manoscritti», come ebbe a definirla il prefetto Franz Ehrle (1845-1934), intorno alla quale si è andato formando il patrimonio degli stampati. Costituita dai papi con larghezza veramente «cattolica», la Vaticana e i suoi fondi manoscritti hanno raccolto tutto ciò che nella secolare vicenda della cultura umana è apparso degno e nobile; non, dunque, una biblioteca puramente di materie teologiche o ecclesiastiche ma un asilo e un rifugio per tutto ciò che l'uomo ha prodotto di bello e meritevole di essere conservato. A questo umanesimo cristiano la Vaticana, dalle origini della sua storia, è stata sempre fedele; e la prova più tangibile è costituita dai suoi fondi manoscritti. Oltre alle due sezioni principali, del Dipartimento fanno parte anche la Sezione Indirizzi ai Pontefici e la Sezione Sale e magazzini dei manoscritti.

I FONDI MANOSCRITTI
I FONDI ARCHIVISTICI

INVENTARI, INDICI E CATALOGHI

Gli inventari, gli indici e i cataloghi che descrivono i fondi manoscritti vaticani ne riflettono, nella loro secolare sedimentazione, la varietà e la multiformità: dagli inventari e indici manoscritti redatti dal XVII al XX secolo (talvolta pervenuti con le biblioteche che furono acquisite) a quelli dattiloscritti, dalla catalogazione a stampa (da quella settecentesca degli Assemani a quella promossa da Leone XIII, 1878-1903, e progredita nel secolo successivo) sino alla catalogazione elettronica. Quest'ultima, inaugurata negli ultimi anni, si va costituendo col recupero di dati da un indice-schedario creato nella prima metà del secolo XX (il cosiddetto «schedario Bishop», dal nome del bibliotecario dell'Università del Michigan ad Ann Arbor, William Warner Bishop, 1871-1955, che lo auspicò e promosse) e da cataloghi a stampa e da altri fonti: per quanto riguarda il rapporto con i cataloghi a stampa, i dati convertiti elettronicamente, a corredo della versione digitalizzata dei manoscritti, sono quelli individuati come più significativi, secondo il principio che la conversione elettronica non sostituisce il catalogo a stampa, riflettendolo in toto, ma ne costituisce un accesso. Non tutti i fondi manoscritti della Vaticana dispongono di moderne e soddisfacenti catalogazioni scientifiche a stampa; ma il secolare lavoro degli studiosi e degli eruditi che hanno lavorato intorno al patrimonio della Vaticana ha prodotto nel tempo un'impressionante mole di ricerche, descrizioni, analisi di manoscritti vaticani nelle sedi più diverse e non vaticane (periodici, monografie, cataloghi e repertori), in parte censite in diverse bibliografie a stampa pubblicate in alcuni volumi della collana «Studi e testi».

IL PERSONALE

Il personale scientifico che lavora presso il Dipartimento – suddiviso essenzialmente in Scriptores (che risalgono, come categoria, al XVI secolo e sono ripartiti, secondo gli ambiti di cui si occupano, in «latini», «greci» e «orientali»), «assistenti» e «viceassistenti» – ha come obiettivo principale quello di catalogare, studiare e mettere così a disposizione degli studiosi il patrimonio manoscritto della Vaticana. Un'impresa lunga e difficile, la cui forza è soprattutto nella continuità di uno sforzo sempre impari ai risultati che si propone ma mai rassegnato di fronte alla vastità scoraggiante del compito. Contrariamente a quanto comunemente si crede, la Biblioteca Vaticana non nasconde gelosamente segreti, più o meno inconfessabili; il segreto più grande – la meraviglia della sua storia, della sua formazione e dei tesori che vi sono stati accumulati – è in verità a disposizione di quanti avranno la pazienza, la tenacia, la competenza di studiarli.


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