Il progetto (fase attuale)
23 Maggio 2022
La fase attuale del progetto ha un nesso sostanziale con la norma UNI 11845:2022 "Processi di gestione della conservazione a lungo
termine di immagini digitali con l'uso del formato FITS". Nella sua espressione matura il progetto di digitalizzazione ha
approfondito i requisiti che i file FITS devono soddisfare per essere considerati idonei alla conservazione di lunga durata, non
intrinsecamente stabiliti nel formato. L'esito della ricerca, con il sostegno di altre istituzioni che hanno condiviso il medesimo
interesse, si è trasformato in una attività di normazione in cui l'esperienza della BAV ha costituito il principale laboratorio per convalidarne i principi. I casi d'uso
presentati nella norma, ed elaborati con i materiali forniti da ICCU, ICAR, ESA (*), oltre che da BAV, hanno confermato l'applicabilità di tali principi nel
dominio della digitalizzazione dei beni librari ed archivistici.
La norma, entrata in vigore a Gennaio 2022, approfondisce le caratteristiche e i requisiti
che un archivio di immagini deve soddisfare per avere piena garanzia di accessibilità e fruibilità per un tempo indeterminato.
L'attività di normazione, promossa dalla Commissione tecnica UNI
"Documentazione e Informazione (UNI/CT14)" di cui fanno parte esperti provenienti
dal mondo archivistico, bibliotecario, accademico e industriale, è stata specificamente
affidata per competenza alla Sottocommissione "Applicazioni per la gestione documentale" (UNI/CT14/SC 01).
Un altro aspetto fondamentale del progetto riguarda l'attività di implementazione di un software (in corso di realizzazione) che costituisce un significativo aggiornamento
per la gestione dei flussi di acquisizione, secondo le specifiche proprie della BAV, relativi
a manoscritti, stampati e carte d'archivio.
Conservazione a lungo termine
L’archivio di conservazione a lungo termine della Biblioteca Apostolica Vaticana è costruito attorno a due elementi cardine: l’utilizzo del formato FITS e lo standard PREMIS . Il progetto si conforma ai requisiti della norma UNI 11845:2022 e pertanto implementa i 7 requisiti di alto livello:
- Omogeneità
L’archivio è costituito da file FITS immagine con la stessa struttura interna (numero e tipologia di HDU) e con lo stesso numero di chiavi di header disposte nel medesimo ordine. Ogni file FITS immagine è accompagnato da un file XML PREMIS. - Validazione
L’archivio implementa due processi indipendenti di controllo del dato, il primo è un controllo “real time”: in seguito alla creazione di un nuovo file FITS, il file stesso viene validato da un processo indipendente dal processo di conversione. Il software dovrà verificare che tutti i requisiti di progetto siano soddisfatti. Il secondo controllo (di prossima implementazione) si effettua periodicamente, ogni 12 mesi, e verifica che tutti i file soddisfino i requisiti e in particolare che i file FITS siano conformi ai valori delle chiavi “CHECKSUM” e “DATASUM” per ogni HDU presente. - Conversione
La Biblioteca è responsabile del mantenimento di un software sempre attivo e aggiornato che dal formato FITS permette di ottenere formati destinati all’utilizzo da parte di studiosi, ricercatori e appassionati. I formati di destinazione cambieranno nel tempo, i file FITS dedicati alla conservazione a lungo termine saranno sempre da input del convertitore. - Information retrieval
Tutte le informazioni necessarie alla piena fruizione dell’archivio sono ricavabili dai file contenuti nell’archivio stesso. In particolare, tutti i metadati necessari a tale fruizione sono ricavabili dai file FITS senza dipendenze da database esterni (vedi I file FITS della Biblioteca). - Contenuto semantico: che cosa contiene l’archivio ?
I file di archivio contengono sempre una descrizione minima della natura dell’oggetto digitalizzato (vedi I file FITS della Biblioteca). - Storia e origine: come è stato acquisito il dato ? Come è stato trattato ?
I file di archivio contengono informazioni sull’origine dei file e sui trattamenti subiti dal file stesso (vedi I file FITS della Biblioteca). - Modelli strutturali: come sono legati i dati di archivio ?
I legami tra i vari oggetti digitali, in particolare l’appartenenza di un immagine a una segnatura e l’ordinamento delle immagini all’interno della segnatura, sono descritti in un file FITS aggregante (vedi I file FITS della Biblioteca)
I file FITS della Biblioteca
Il progetto ha portato alla produzione di software originali, il cui core open source è disponibile in Github nel repository Project FITS4LAM : Flexible Image Transport System for Libraries, Archives, Museums.
Il progetto attualmente in corso, secondo le diverse competenze, è curato da:
- Giuliano Giuffrida
Coordinamento dei Servizi Informatici, Biblioteca Apostolica Vaticana
(Esperto UNI/CT14/SC01 - Relatore della Norma) - Daniele Lisci
Coordinamento dei Servizi Informatici, Biblioteca Apostolica Vaticana - Paola Manoni
Responsabile del Coordinamento dei Servizi Informatici, Biblioteca Apostolica Vaticana
(Presidente UNI/CT14, Esperto ISO in UNI/CT14/SC01) - Manlio Miceli
Responsabile del Centro Elaborazione Dati, Biblioteca Apostolica Vaticana
- Centro Elaborazione Dati
Biblioteca Apostolica Vaticana
- Domenico Izzo
- Riccardo Moroni
- Andrea Ottaviani
- Alfredo Pagano
- Francesco Gambino
Software Senior Engineer, DB Seret S.r.l.
(Esperto UNI/CT14/SC01)
*
ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico
ICAR - Istituto Centrale per gli Archivi
ESA - European Space Agency